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I 3 G al Gran Tour del Marocco...

Senza Sci

Era da anni che lo staff del club 3G: Danyel e Pinus attendeva questo momento: la chiamata dal Ministero del turismo do Marok per

‘Le Gran Tour do Marok’

Eccitati con gli sci di fondo di Zeno Colò e Giuliana Minuzzosalirono d’un fiato i tornanti del Col du Gazz, giunti sotto la statua della Madonna abbracciarono il Rettore del santuario e gridarono a squarciagola magno cum gaudio ‘Il Marok ci vuole!’

L’ urlo fu udito fino a Quinto al mare!
I sestresi e i quintesi (o quintani ?) furono invasi da un’eccitazione mai provata: dalle finestre e dai poggioli sopra i tetti di ardesia e coppi gridavano come ossessi, chi non conosceva la lingua marokina corse in via Cairoli da Bozzi a comprare vocabolari, atlanti delle colonie francesi e corsi accelerati di dialetti berberi con mangiacassette.
Dal ministero del Turismo do Marok venne comunicato il numero dei partecipanti dovevano esssere 26! Per essere ammessi bisognava iscriversi il giorno 30 febbraio.
Tony e Giovan temendo di rimanere fuori si organizzarono, partirono sul far nella notte per piazza dei Micone e si misero in coda pazientemente, tra questi c’era anche Gyuse con la moglie Albin e il gruppo quintese ’Compagnie de Femmes’.
Per passare meglio la notte si accamparono con tenda e sacchi a pelo. Al mattino furono raggiunti da famigliari e amici che portarono loro i primi generi di confort: thermos di caffè, chiffari, gamelle di stokke e ravioli, dovevano resistere fino a mezzogiorno ora dell’apertura iscrizioni. Avevano anche le carte ‘Modiano’ per passare al meglio il tempo guardati con invidia e fastidio dagli altri in coda.
Alle 12 al suono della sirena dei cantieri navali scoccò l’ora: Tony con un tuffo carpiato e Giovan entrando a gamba tesa trascinarono nel caruggio al 41A di via Paglia tutti i soci sestresi e il gruppo di Quinto in formazione a falange: riuscirono con gomitate e sgambetti ad arrivare al banco di iscrizione del Club 3G sbaragliarono l’agguerrita concorrenza ed entrarono nei 26 (alcuni un po’ malconci), il duro sforzo fu premiato; si abbracciarono urlando come assatanati sugli alberelli della piazza “ Marok a noi, a noi! “ Non sapevano cosa li attendeva !!!
Leggendo la brochure del tour alcuni excursionisti rimasero diffidenti e dubbiosi quando scoprirono che nel menù alquanto strano dei ristoranti la cottura era con la tajine: una pentola in terracotta a forma di cono, come erbe usavano il cumino e il cardamono non proprio il linea con lo spirito
buongustaio dei 3G cresciuti con i menù della trattoria di Acquabianca Superiore a base di ‘persa’ e ‘carnabuggia’!
Stefan inveì duramente: disse che non avrebbe mai assaggiato la carne di pecora dell’Atlante, essendo lui iscritto alla Sarda Tellus di Domusnovas. Così Danyel e Pinus in coro cantarono ‘Sputa la Luna sul monte’ in gallurese, al suono Stefan si calmò, e i due esclamarono ‘La carne di pecora atlantina val bene un Marok”.
Iniziò così un periodo mai visto. Per due mesi i 3G affrontarono stoicamente altre sedute supplementari con gioia dei mariti, mogli, figli, gatti e cani, con ripassi di cartine, ascolti delle’ Mille e una Notte‘ a ripetizione e sedute di tecnica della danza del ventre.
Intanto Danyel teneva i rapporti a mezzo fax ed e-mail con la sede del Ministero marokino, e Pinus addetto alla logistica fu incaricato di trovare un mezzo idoneo per arrivare oltre i confini delle colonne d’ Ercole. Dopo un accurato ballottaggio tra aerei, treni, e anche navi fluviali a fondo piatto scelse due mezzi pratici ed economici: un pullman da 50 pax. a/r e il volo dell’ RoyalAirMaroK a/r Milano-Casablanca. La Scagnelli Autolinee già collaudata per le trasferte del 3G sulle nevi di Pian Paludo fu precettata per la spedizione a/r alla Malpensa. Danyel ricevette la convocazione: il 9 maggio per le ore 17,30 il gruppo doveva essere a Casablanca la capitale economica del Marok!

Alla fine il grande giorno arrivò, il “D Day” Danyel e Pinus lo prepararono meticolosamente come il generale Marshall per lo sbarco a Okinawa, organizzarono la spedizione con 26 excursionistii provenienti da Sestri e Quinto al mare.

GIOVEDI’ 9

Nella mattinata si riunirono nei punti stabiliti, a Sestri presso la stazione, una volta si diceva delle FS e sul cavalcavia di Nervi (ma è a Quarto) dove salì per ultima la presidentessa Mary Sanson del ’Compagnie de Femmes’ quintese al grido napoleonico “ Nu sun pront pur le Marok “ prese posto a metà del pullman con al fianco la fidata Patricia Depont.
Mentre sul retro del pullman alcuni caddero in un sonno profondo il mezzo scavalcò gli appennini lasciò la Liguria e discese in Piemont con una sosta di ristoro all’ultimo autogrill di Novara nord.
Nell’autogrill il gruppo assediò il bancone del bar per i mitici panini Cesare e Camogli. Sembrava fosse passata un’orda di lanzichenecchi del Cantone dei Grigioni, mentre Stefan vagava alla ricerca di una crema solare XXL: temeva di arrostire alle alte quote dei monti dell’Atlante!!! Ma gli scaffali erano vuoti, salì deluso sul pullman, che riprese la A26 in direzione Longobardia. Senza accorgersene, arrivarono così all’aeroporto di Malpensa. Imbarcati sul Boeing 737 ‘ Citè de Rabat ‘ con un volo
tranquillo pasteggiando a carne di pecora e laxerti dell’Oceano Atlantico atterrarono all’aeroporto Mohammed V di Casablanca, una volta chiamata Anfa. All’ uscita incapparono nei rigidi controlli dei temibili guardiani di re Hassan II, superati da tutti meno che da Xanta Jardin fermata per importazione di scarpe da runner a suola fluida proibita nel regno del Marok, fu riolasciata grazie all’intervento del locale Coni berbero. All’uscita i 26 conobbero (caddero nelle grinfie) Mohamed lo chaffeur del pullman ‘La freccia del Marok’ e la mitica guida Shariff, noti nel novero delle guide come ‘il Gatto e la Volpe del deserto’.
Dopo aver prosciugato un ‘Bureau de Change’ (0,093 euro = 1 dirham) vicino all’albergo ‘ Idou Anfa’ di Casablanca, entrarono affamati nel salone, si servirono al buffet con menù internazionale e andarono a dormire sognando di cavalcare i famosi cammelli, pardon dromedari del Marok alla Omarr Shariff.

VENERDI’ 10

Sveglia di buon mattino, colazione alla tedesca nel bel salone dell’albergo: salumi, formaggi, marmellate, burro, yogurt, il buffet fu razziato subito dai prodi 3G, sparirono: frutta secca e muesli da usare come razione ‘K’ durante la visita alla moschea di Casablanca; un suggerimento dei veterani Tony y Giovan. Uno scenario mozzafiato accolse i 3G, la moschea su una spianata davanti all’Oceano Atlantico come nave pronta a salpare è di 200 m. per 100 m. alta 65 m. (i giorni dell’anno) è l’unica visitabile del Marok; lo credo con tutto il lavoro voluto del re Hassan II non farlo vedere sarebbe il colmo!
Pranzo nella medina (16°sec.), dopo 80 Km raggiunsero Rabat la capitale, nel pomeriggio passando per quartieri diplomatici visita al mausoleo di re Mohammred V con foto alle guardie a cavallo alte e lmponenti che non rimanevano dentro le foto! Stefan grande fotoreporter non riuscì a comporre la foto, aveva dimenticato il grandangolo bifocale a lenti Zeiss di Jena in albergo!
Assetati dopo il giro di Rabat, fecero la prima bevuta di thè caldo alla menta che piacque a tutti, vicino ai giardini con tutte le erbe aromatiche del Marok, con un meteo di 26° e cielo nuvoloso.

SABATO 11

Lasciato l’albergo Idou Anfa (che vuol dire viale Anfa) partenza per Meknes, lungo la moderna autoroute do Marok viste di zone agricole con villaggi con case a forma di cubo in costruzione, campi da calcio in aree sterminate e oliveti a non finire, motocarozzette e bambini con asinello. Fermata e visita sotto un solleone (35°) delle rovine di Volubilis città romana fino al 400 d.C. Alcuni dei 3G vittime di miraggi videro centurioni e matrone romane tra le grigie rovine da cui emergeva una scultura …. che sembrava un fallo di legionario.
Arrivo a Fes, e rapida cena in albergo, la guida Shariff a sorpresa portò tutti a vedere un matrimonio berbero in un locale tipico. Mentre le danzatrici ballavano tra i tavoli con i candelieri accesi in testa Pinus fu ingaggiato a forza come sposo di 4 donne. Le dovette soddisfare ballando la danza del ventre a ripetizione rimanendo dentro una cesta di pelle ricamata! Mentre la danzatrice del ventre sputava fuoco e i suonatori intonavano sfrenate musiche magrebine.

DOMENICA 12

Giro di Fes, una delle città imperiali. Di buon mattino dopo l’energica colazione germanica il ‘Gatto e la Volpe del deserto’ portarono i 3G alla visita delle ‘Poterie’ ossia laboratori di ceramica… come essere alle Albisole. Poverini finirono in un labirinto di mostre di piastrelle, tavole variopinte da terrazzo, ceramiche di ogni genere, vasi decorati, piastrelle al blu, costretti a provare il tornio del ceramista Omar: il sommo maestro vasaio di Fes Jdid. Sospettando un inizio di sfruttamento scapparono in tempo a gambe levate: ma per uscire furono costretti ad acquistare piastrelle arabescate, vendute anche dalla Fidra a Multedo.
Shariff vestito con il caffettano d’ordinanza portò i 26 excurzionisti a visitare la famosa conceria di Fes. In entrata una regola scolpita sopra la porta diceva:

“Guai a voi anime prave! Tenete il rametto di menta sotto il naso, pena lo svenimento!

Guidati da un marokino con la cantilena bresciana salirono sul tetto: dall’alto la vista della conceria per tutti fu sconvolgente: una bolgia dantesca! Sul tetto della conceria vi erano decine di vasche con dentro le persone: chi pestava rimanendo su una gamba come i fenicotteri dello stagno di Aigues Mortes, chi accovacciato sulla vasca tutto sudato ansimava con lo sguardo perso nel vuoto ed esclamava “Ouro do Marok”, chi si tuffava a soldatino e non emergeva più.
Alla vista di questo il turista che resisteva 5 minuti veniva premiato con una ciabatta morbida (ma l’altra la doveva acquistarla all’uscita).
Dopo la visione dantesca visita del mercato: un labirinto di caruggi più stretti di quelli della Maddalena a Zena, con bancarelle ai lati, e motorini viaggianti in doppi senso! Shariff guida ‘expert’ temendo il peggio aggiunse una guida in più in coda alla fila come cane pastore da gregge a protezione del gruppo.
Non servi! Manon e Suzan note collezioniste di rose del deserto entrarono in un negozio, persero l’attimo: il gruppo in coda con la guida aggiunta svanì nel labirinto; non lo scorderanno mai, furono ritrovate dalla Civil Protexion di Fes a tarda notte. Erano sopravvissute con la razione ‘K’ di muesli dell’albergo che avevano saggiamente tenuto in tasca.
Tornarono in albergo con gli occhi sbarrati come il quadro di Munch.

LUNEDI’ 13

Levataccia alle 7 il pullman rombava davanti all’albergo pronto a portare i 3G verso il Marok orientale per Ifrane (significa caverna in arabo) a + 1600 s.l.m. l’ unica città ‘Svizzera’ in Marok con i tetti a spiovente per la neve!! Si spiega è un centro sciistico, con l’Università più cara del paese. Sosta a Midelt e poi verso il deserto su strade rettilinee bianche di sale.
Arrivo all’hotel Palace di Erfoud posto all’inizio del deserto del Sahara, poi tutti sulle dune di Merzouga a provare i dromedari (no cammelli!) vestiti dalla Lorens d’ Arabia e le jepp come essere alla Parigi-Dakar inseguiti dai Tuareg del fronte del Polisario. Un’altalena di emozioni dal galoppo sui dromedari alle derapate sulla sabbia come sulle montagne russe del luna park. Stanchi e spossati si addormentarono sognando di essere nel deserto sotto la tenda a gustare il thè nel deserto assieme a Debra Uinger e Gion Malcovjc.

MARTEDI’ 14

Alla mattina un’ altra trappola attendeva i 3G: la visita ai ‘fossili’, praticamente una fabbrica di marmisti, nel magazzino vi erano lastre di marmi con conchiglie millenarie rimaste per secoli dentro la pietre che aspettavano i 3G al varco, anche lì per uscire furono costretti ad acquistare tavolini, lavandini e specchiere incastonate di conchiglie, spediti immediatamente in Liguria col primo charter.Per rialzare il morale Shariff portò i malcapitati al mercato dei datteri ‘Royal’ i migliori del Marok, nel mercato vennero assediati dai venditori, per uscirne dovettero acquistare un Teu (container da sei piedi ). Entrarono nella zona berbera. Mohamed alla guida del pullman Man ‘La freccia del Marok’ sulla strada per Tinghir apparentemente tranquilla incappò nel controllo della temibile Polstrada do Marok. Al controllo aveva la suole della scarpa destra consumata proprio quella del freno! Multa impressionante di 176 euri, si dichiarò nullatenente appellandosi alla convenzione di Ginevra così i 26 passeggeri dispiaciuti fecero un raccolta spontanea e il pullman ripartì per la valle delle kasbah. Un tormento erano più di 1000 da stordire la vista! Lasciate le kasbah nauseati iniziò il ‘Giro delle gole’ (des gorges) con i venditori di magliette e sciarpe appese alle rocce dove Enry calciatore provetto dopo lunga trattativa ne acquistò una: la mitica maglietta rossa della nazionale marocchina quarta agli ultimi mondiali 2022 da sfoggiare nelle partite di calcetto con gli amici. Sosta al ristorante di Tinghir, Stefan provetto sommelier assaggiò il celebre Vin Du Maroc ‘ La Petite Ferme’ dicendo ‘E’ rosso’ come Albanese. Dopo aver attraversato la zona mineraria argentifera a Boumalne Dades fecero una sosta nei negozi di profumi all’ ‘acqua di rose’. Il negozio fu saccheggiato dai 3G inebriati dal profumo!

A sera arrivarono a Ouarzazate: la Cinecittà del Marok, un set cinematografico naturale ai confini del deserto. Le camere e i saloni dell’albergo erano tute in tema cinematografico.

A fine cena i camerieri come nel film Mulinrusg con Nikolchjdman portarono a sorpresa in sala una saker torte berbera per il compleanno di Patricia Depont. Che commossa baciò: tutti i 3G compresi i camerieri, la mega foto di Russelcrove appesa al muro centrale e la nera cinepresa del mitico regista Cecil B. De Mille.

Rifocillati i 3G si disposero ai bordi della piscina ad osservare le stelle cadenti (in Marok cadono di maggio) furono spettatori di una scena cinematografica: Stefan munito solo di un asciugamano correva in mezzo alle sdraio su e giù urlando quasi nudo inseguito dalla consorte Yosel! 

Erano stati ingaggiati dalla casa di produzione ‘Filmarok’ per delle scene in notturna del film ‘ La nuit au bord de la piscine’ del regista Hassan Belinun, debuttante al prossimo Marrakesh International Film Festival. Si addormentarono guardati a vista da Gerar Depardè, Sofì Marsò, e Marì Laforè sognando di incontrare Gem Stiuart e Dorisdej in piazza a Marrakesh.

MERCOLEDI’ 15

Colazione e foto ‘au bord de la piscine’, poi visita della kasbah di Ouarzazate con trappola: mancava il tappetificio; per uscire furono costretti all’acquisto del famoso tappeto delle Mille e una notte e bevuta del thè alla menta sul tetto della fabbrica dove il gruppo ’Compagnie de Femmes’ si gemellò con il locale gruppo delle ‘Cooperative des Amazighs’ (Cooperativa della berbere).
Poi via verso Marrakesh una delle quattro città imperiali, su strade di montagna, sosta a Rafik e sul passo Tichta a + 2260 m. con vento fortissimo e ghiaccioli sotto il naso, giù per una strada di montagna simile allo Stelvio, un paesaggio variopinto: pecore al pascolo, zone verdeggianti per api di montagna, mucche in transumanza su camion con paglia al seguito, in discesa campi di grano (2 raccolti all’anno) alternati a campi di terra rossa come quella del Roland Garros
Arrivarono a Marrakesh all’hotel Adam un super albergo con camere a dir poco enormi e una gran bella piscina, regno di Vinicius, gran nuotatore che stabilì il record dei 75 m. misti qualificandosi per i prossimi campionati dei club sciistici a La Thuile.

GIOVEDI’ 16

La fresca notte cullò le/i escursionisti, il risveglio fu dolce, catapultati nel salone per la colazione in un battibaleno razziarono il buffet (merito degli allenamenti tenuti alle presentazioni viaggi in sede del club 3G). A Marrakesh, visita alla medina (19 km di mura) giunsero sulla
grande piazza mercato Djemaa el Fna: la piazza di Gem Stiuart e Dorisdej alla ricerca del figlio rapito nel film ‘L’ uomo che sapeva troppo’ del grande regista Alfrè Hickoc. La piazza un carosello di immagini: serpenti incantati, giocolieri, scimmiette, musicisti, banchi di frutta e spremute, donne velate e vestite all’occidentale, immagini viste dai 3G seduti bevendo il thè alla menta con i pasticcini locali ma senza Stefan, noto fotofermodellista che ingaggiato un tassista a/r corse alla stazione ferroviaria per immortalarla in foto in bianco e nero. Tornò contentissimo: sul binario era presente il Marrakesh Express con motrice a vapore: la mitica locomotiva 230 G 353 degli stabilimenti Batignolles.
Dopo la visita alla Madrassa (scuola coranica ) di Yusef la guida Shariff condusse i 3G in un laboratorio farmaceutico: sembrava di essere dai frati nella farmacia di Sant’Anna a Castelletto: il farmacista in camice bianco con un italiano perfetto meglio del Mastrota spiegò ai malcapitati le qualità del cumino, dell’aloe, e il cardamono; una galoppata di effetti benefici, donne e uomini saccheggiarono la farmacia portando via flaconi e arbanelle di ogni genere, solo che il contenuto aveva una autonomia di tre giorni, tornando a Genova le proprietà svanirono inspiegabilmente, fu data la colpa all’aria di Sestri e Quinto al mar.
Alla sera cena nel ristorante Dar Essalam quello sempre di Gem Stiuart e Dorisdej seduti a turno nel posto dei due attori. Pareti decorate di piastrelle fino al soffitto tutto in pannelli di gesso lavorati e lampadari enormi luccicanti. Nel menù finalmente un piatto di cous cous e poi la danza del ventre finale; Gyuse ammaliato da una danzatrice di fuoco si produsse in balli sfrenati finché la moglie Albin lo riportò a terra innaffiandolo a secchiate di thè alla menta.
Così rifocillati si addormentarono avvolti nei lenzuoli di lino berbero, sognando di cantare ‘ Que serà serà’ con Dorisdej in piazza davanti agli incantatori di serpenti, compreso Enry noto fan di Ava Garner.

VENERDI’ 17

Dopo aver smaltito il cous cous e la danza partenza senza Sharif sostituito dal vice Akmed verso Essaouira. Lungo la strada insediamenti industriali e agricoli con tanti campi di alberi di argan.
Arrivarono alla mitica cooperativa delle ‘Donne di Argan’ lavoranti questo frutto simile a una grossa oliva che viene trasformato a una crema magica di bellezza. Le donne si contesero i flaconi magici come nella disfida di Barletta, ma anche i maschietti non furono da meno ammaliati dagli occhi neri al kajal di Jasmin; saccheggiarono il negozio di flaconi… rigeneratrici.
Arrivarono sulla costa sull’oceano atlantico a Essaouira; una volta chiamata Mogador dai portoghesi; città di mare con una medina patrimonio dell’ umanità e con fortezze piene di cannoni ad avancarica del XVII sec. Poi un giro del porto con barche a secco dipinte di colore blu come quello dei tuareg; sembrava di essere a Mazara del Vallo. In giro si vedevano turisti occidentali vestiti da figli di fiori. Si venne a sapere che la città era pure sede di un festival hippy frequentato anche da Jmmyendrix e Bobmarley. Ritornarono a Casablanca all’Atlas Hotel come da programma: con pernottamento e cena a buffet ma senza le tajine.

SABATO 18

Partenza per El Jadida città sul mare, prima di vedere i pesci lungo la strada, pecore ed asini in quantità, dopo una sosta in un autogrill con moschea annessa Pinus a sorpresa estrasse dal cilindro la mitica tombola dell’oratorio di N.S. delle Nevi, in versione croupier risvegliò la sonnechiosa brigata con ambi e terni; come in tutte le tombolate vennero a galla i sabotatori seriali delle tombole, figuri/e che con pochi numeri in cartella sabotano la gara chiedendo i numeri per confondere chi è in testa. Nonostante questo Gyuse agguantò la quaterna con in premio la famosa mano di Fatima calamitata (la appese alla cappa della cucina). La tombola arrise a Tony che nonostante i sabotatori prevalse al fotofinish su Patricja che scoppiò in copiose lacrime, teneva molto alle famose presine marocchine da forno di Keddira, vinte dal Tony.
Arrivati a El Jadida dopo la visita del porto sosta sul lungomare al ristorante. Stufi di tajine alla verdura e carni ovine i 3G si scatenarono con piatti di sugarelli delle Canarie e granchi vivi giganteschi cotti sul posto, sazi di chele e carapaci salirono sul pullman e si addormentarono col ritmo del germanico motore a scoppio Man.
Arrivati a Casablanca prima di entrare in albergo i 3G si sparpagliarono alla ricerca di negozi per smaltire la moneta locale, ritornarono carichi di gomme da masticare, prese da cucina, buste di cumino di III° scelta, tovaglioli da pic-nic con l’ effige del re Hassan II, li inserirono faticosamente nelle valige che scoppiavano solo a vederle.

Si può dire che le giornate furono intense e piene: visite di madrasse (non è una parolaccia significa scuole coraniche) medine, moschee e minareti di ogni altezza, mercati labirintici, kasbah con souk, forni e pasticcerie, ristoranti locali (con tavoli abbassati), menù con cottura alla tajine senza stranamente cuos-cous, dolci di ogni genere, visioni di portoni dorati in legno di palissandro dell’Atlante, bancarelle colorate da bidoni di cardamono e sacchi di cumino.

Dal pullman viste caleidoscopiche di: autostrade con autogrill moderni , zone agricole, oliveti, coltivazioni di grano su terrazze verdeggianti in quota, alberi di araucaria, fiumare asciutte e oasi inaspettate, villaggi di case grige in costruzione, casupole di mattoni di fango e paglia, lunghe strade diritte con ai bordi terra arida bianca, o rossa, palme solitarie o in gruppo, pozzi d’acqua col tetto di pannelli solari, pale eoliche alla faccia dei comitati, laghi artificiali, scuole con muri e facciate dipinte con murales sgargianti, campi di calcio nel vuoto in zone deserte, antenne telefoniche camuffate da palme, nei bar solo uomini, le donne?? Ma persone a modo, tranquille e pacifiche; un bel popolo!
Sul pullman Shariff teneva lezione di arabo e berbero dell’Atlante del sud. Gyuse ed Enry collezionisti delle figurine Panini recitavano a memoria le formazioni delle squadre di calcio anni ‘70.
Frank faceva il cruciverba leggeva ad alta voce le domande e gioiva ad ogni risposta positiva, applaudito dalla consorte Hannah.
Silva ex coiffeur palmarese raccontava come acconciava i cantanti prima dell’esibizione al Festival di Sanremo. Vince Trefil, rockman a tutto campo e fan del cantautore folk argentino Athaualpa Yupanqui in fondo al pullman faceva ascoltare a ripetizione ‘Caminito del indio’ a Enry e Gyuse che si iscrissero on-line al fan club!

DOMENICA 19

Ultimo giorno La mattina radunati in salone con le valige al limite di peso, si guardarono negli occhi commossi e fieri di aver superato le prove ideate dal ‘Gatto e la ‘Volpe del deserto’ e portato il vessillo del 3G così lontano! Tutti sull’autobus, rapida conta da parte di Danyel e Pinus e partenza per ritornare in Liguria.
Salutati ‘ all’entrata dell’aeroporto Sharif e Mohamed i 3G passarono i controlli; anche Xanta guardata a vista dai temibili guardiani ma seguita da funzionari del Coni berbero passò indenne il controllo finale.
Così i 3G tornarono a casa, e come si scriveva nei pensierini delle elementari, ‘stanchi ma contenti’ di aver passato 11 giorni da leoni in quel del Marok, grazie a Danyel e Pinus gli animatori del club 3G; grande organizzatore di escursioni in tutto il mondo, isole comprese.
Ne è valsa la pena sono tornati più acculturati, hanno scoperto i benefici dell olio di argan, delle erbe dei berberi e dei tuareg, la cottura con la tajne. A riconoscere i datteri Royal, il thè alla menta, le piastrelle azzurre, a contrattare sul prezzo, a diffidare delle magliette rosse che si scolorano alla prima partita e a ricredersi sul Marocco: una nazione che si affaccia al mondo avviata a un miglioramento generale.

I 3G hanno un dubbio solo: perchè i camerieri si imbizzariscono alla richiesta di una bottiglia di acqua minerale gasata? 

Ah! Corre voce che la guida Shariff sia l’ assessore ombra al turismo e Mohamed l’ assessore ai trasporti di Casablanca.
Intanto Danyel e Pinus hanno già pronto un piano di viaggio a Ifrane per i prossimi giochi invernali, i 3G cominciano…. gli allenamenti UAHA

Giuseppe Bruzzone – Agosto 2024 

Tour del Marocco

Formazione 3 G

  • DANIELA LIGABUE accompagnatrice
  • GIUSEPPE (Pino) MARCIANO accompagnatore
  • MACCIO’ CLAUDIA – PATRONE GIOVANNI
  • ANTONIO MORANA – MARIELLA SCRIVA
  • SANSONE MARIA – PATRIZIA DE PONTI
  • SANTA GIARDINA – PASCUCCI VINICIO
  • ENRICO NICOLETTI – PESCE PATRIZIA
  • FRANCHIN MARIELLA – TREFILETTI VINCENZO
  • RUSSO ELENA – NICOLELLA RAFFAELE
  • FAIS MANOLA – COSTA SUSANNA
  • GUIDONI MARIA LUISA – SILVA MERLO
  • CALDAROLA ANNA – REGLIONI FRANCO
  • BRUZZONE GIUSEPPE – DEIANA ALBINA
  • BRUSATI IOSELLA – ROVEGNO STEFANO

Ringraziamenti

  • Scagnelli Autonoleggio – Royal Air MaroK – Globe international
  • Le società : Autostrade – Autogrill – Aiscat – Autoroute do Maroc Hirondelle
  • Il comitato Vittime del Club 3G: mariti, mogli, figli, vicini, gatti e cani
  • Le maestranze delle ceramiche, tappeti, marmi, concerie venditori: di datteri, sciroppo di rose e i farmacisti

Piccolo Vocabolario di Shariff

Piccolo Vocabolario di Shariff

Bab – porta / Bali – vecchia / Balak – attenzione / Dar – casa/Fundak – caravanserraglio / Idou – viale / La – No / Lala - nonna / Kasbah – fortezza / Mar – casa / Madrassa - scuola coranica / Marabuti – santuario / Maasalama - arrivederci / Mal-ha – sale / Medersa - università / Medina - città / Riad - casa con fontana / Souk – mercato / Sukram – grazie / Uaha - Si (Ok) / Uadi - fiume / Allah akbar - Dio è grande / In sch Allah - se Dio vuole / Salam y koulam - pace e bene